giovedì 5 settembre 2013

L'intervista narrativa focalizzata



Si tratta d‟interviste che nella loro organizzazione rispondono ai criteri della intervista qualitativa non strutturata, ma in realtà la loro realizzazione richiede la stessa procedura che si attua per i focus group.
Il contesto:
Particolare attenzione è rivolta alla creazione di un agire comunicativo, alla creazione di un contesto di fiducia verso l‟intervistatore. L‟intervistatore deve essere in grado di mostrare la validità e utilità del suo lavoro e deve essere in grado di mostrare il proprio rispetto verso l‟intervistato e quanto quest‟ultimo espliciterà. In tal senso molta attenzione è posta a come avviene il contatto, agli accordi preliminari in base ai quali si svolgerà l‟intervista; l‟intervistato deve avere consapevolezza che la sua intervista e quanto dirà ha valore e sarà utilizzato in un processo di ricerca serio e affidabile. Pertanto prima ancora di realizzare l‟intervista l‟attenzione va posta a creare le condizioni per l‟intervista.
I contenuti:
Abbiamo voluto chiamare questa modalità d‟intervista “narrativa focalizzata”, per esplicitare l‟attenzione alla produzione spontanea di contenuti emozioni e cognizioni da parte dell‟intervistato, allo stesso tempo molta attenzione dell‟intervistatore deve essere data a reperire informazioni proprio in quello che è il suo ambito d‟indagine in relazione agli scopi della ricerca.
A tal fine „l‟area da esplorare viene definita in relazione alla letteratura, a dilemmi e interrogativi che hanno mosso l‟intero piano di ricerca. Pertanto la prima fase costituisce la costruzione della griglia di intervista e l‟addestramento degli intervistatori. Poiché tuttavia non si tratta di apprendere le domande da somministrare, quanto piuttosto avere consapevolezza dei dilemmi, problemi, aree critiche che l‟intervista può colmare, alcuni autori più che di griglia d‟intervista (grid) preferiscono parlare di protocollo d‟intervista, o ancora di guida all‟intervista. In questo senso l‟intervistatore è sensibilizzato a ciò di cui non si sa ed invitato ad esplorare il tema con l‟intervistato. In tal senso le domande ipotizzate hanno solo il senso di esplicitare le aree da conoscere e la formulazione quanto più chiara possibile degli interrogativi.
Con l‟intervista narrativa focalizzata il riferimento metodologico per l‟organizzazione del contesto dell‟intervista, le modalità della realizzazione e le finalità della stessa va a Legewie (2006) e Schütze (vedi in Legewie 2006)
I modi:

Nell‟ ambito di processi di ricerca partecipati ,spesso alcuni degli intervistati, o arappresentanti degli intervistati sono invitati a partecipare agli incontri preliminari di costruzione delle interviste e se possibile anche a proporre abitanti, cittadini, colleghi, conoscenze che, a loro parere possono avere contenuti interessanti per sviluppare il tema oggetto d‟indagine.
Vengono pertanto previsti momenti preliminari di costruzione del protocollo d‟intervista.
Il protocollo d‟intervista viene ridiscusso con gruppi attivi,associazioni, ecc.
Molta attenzione è data alla formazione degli intervistatori alla intervista. Si comprende pertanto che necessità sia una competenza alla somministrazione di interviste semistrutturate, quanto anche una conoscenza specifica dell‟intervista in programma: obiettivi, dilemmi, aree critiche attese,ecc. Pertanto la realizzazione d‟interviste narrativee focalizzate chiede l‟attiva partecipazione dell‟intervistatore al processo di ricerca. A tal fine necessita:

1. una competenza di base all‟intervista semistrutturata, (vedi materiale del presente testo)
2. la costruzione di una guida all‟intervista,(Vedi allegato 2)
3. il prefigurare momenti di discussione della griglia predisposta ed eventuali interviste

preliminari di verifica o almeno prefigurazione di situazioni di role playing utilizzando il
materiale predisposto (vedi incontro n.2)
4. La raccolta di commenti dell‟intervistatore in relazione al processo dell‟intervista
5. Momenti di valutazione e ridiscussione finale del materiale raccolto 

martedì 3 settembre 2013

COME CONDURRE UN’INTERVISTA SEMI-STRUTTURATA?


L‟intervista semi-strutturata è un modo particolare di condurre un‟intervista ed è quindi uno strumento di rilevazione dati.
Costruire in precedenza una griglia per l‟intervista ci assicura di affrontare, durante l‟intervista, tutti i temi che si vogliono esplorare.
Quando arriva il momento in cui dobbiamo condurre la nostra intervista, è necessario avere ben chiaro il vero obiettivo della ricerca all‟interno della quale si è inseriti.


Contatto:
Il momento in cui viene contattato il nostro partecipante è molto importante e già lì si può iniziare a metterlo a proprio agio. In che modo? Ad esempio facendo scegliere a lui il luogo e l‟ora del nostro incontro “Dove vuole che ci vediamo? Verso quale ora preferisce?”. Inoltre è importante la trasparenza: è necessario dire alla persona quali sono i tempi utili per l‟intervista ed eventualmente, con molta semplicità, anticipare l‟obiettivo della ricerca.


Registratore:
Varie sono le resistenze in cui si può incorrere per condurre un‟intervista. Va detto che le resistenze non sono omogenee e non solo variano da persona a persona ma anche da area culturale ad area culturale. Per esempio, il registratore ha fatto certe volte problemi, è diventato oggetto di un'interazione ad hoc tra chi raccoglie l'intervista e l‟intervistato, perché l'intervistatore è un po' come se rappresentasse la comunità sociale. In particolare se si fa un'intervista come istituzione universitaria immediatamente l'intervistato non parla solo al suo interlocutore ma a tutti gli interlocutori invisibili che stanno dietro di lui. Quindi l'intervistatore sa di non rappresentare solo se stesso, perciò le resistenze nei confronti del registratore devono essere gestite ogni volta con una specifica decisione a seconda dell'interlocutore.
Al termine dell'intervista c'è un piccolo spazio (small talk) in cui gli intervistati, a registratore spento, si sentono sollevati da questo compito del raccontare, si sentono liberati dalla presenza di questa comunità esterna che è rappresentata dal registratore e si può immaginare che dia libero sfogo a quello che è stato un suo vissuto di quell'intervista o, in altre parole, una ricapitolazione dell'intervista. Questo small talk può consentire di ritornare su alcuni elementi: questo è il momento di chieder qualcosa. Se l'intervistato riprende questi temi specifici che gli domandiamo ciò vuol dire che verso la figura dell'intervistatore c'era una certa diffidenza, cioè non era stato solo individuato come un ascoltatore, aveva mantenuto un confine tra intervistato e intervistatore. Va tenuto conto, sostiene Schütze, che molte volte sulla storia del registratore c'è una specie di costruzione mentale da parte dell'intervistato, nel senso che molte volte questo diventa un po' un rituale di dire "si mi piacerebbe che non ci fosse il registratore, capisco che da parte sua è fondamentale averlo", ma in realtà è stato poi individuato il fatto che quando la relazione funziona che ci sia o no il registratore è poco rilevante.

L’INTERVISTA SEMISTRUTTURATA E L’INTERVISTA NARRATIVA FOCALIZZATA




Il termine “intervista”, viene utilizzato per indicare sia l‟interrogazione mediante questionario (intervista quantitativa – questionario, scale) sia l‟interrogazione qualitativa. In molti casi però, per evitare confusioni terminologiche, si fa uso del termine intervista per indicare l‟interrogazione nell‟approccio qualitativo e questionario per indicare l‟interrogazione nell‟approccio quantitativo. L‟intervista qualitativa è flessibile. Ciò indica che è uno strumento aperto, modellabile nel corso dell‟interazione, adattabile ai diversi contesti empirici e alle differenti personalità degli intervistati. L‟intervistato, sotto la direzione dell‟intervistato e utilizzando le proprie categorie mentali ed il proprio linguaggio, è lasciato libero di narrare le proprie opinioni e i propri atteggiamenti.
A seconda del diverso grado di flessibilità, è possibile distinguere tra intervista strutturata, intervista semi-strutturata e intervista non strutturata; un ulteriore criterio di riferimento , di cui parleremo più avanti, pone la distinzione tra intervista narrativa, e intervista narrativa focalizzata.
Cominciamo con il definire l‟intervista in relazione alla sua organizzazione:

L‟intervista strutturata prevede un insieme fisso e ordinato di domande aperte che vengono sottoposte a tutti gli intervistati nella stessa formulazione e nella stessa sequenza.
L‟intervista strutturata è la più rigida dei tre tipi: anche se le domande non vincolano l‟intervistato, il fatto di essere poste a tutti nello stesso ordine rende l‟intervista poco flessibile e adattabile alla specifica situazione. Da questo punto di vista essa rappresenta una sorta di mediazione tra l‟approccio quantitativo e l‟approccio qualitativo, uno strumento “ibrido” che raccoglie informazioni, da un lato, in modo standardizzato (le domande) e, dall‟altro, in modo aperto e destrutturato (le risposte).

Inoltre, spesso, il materiale raccolto viene trattato in modo da poter essere inserito in una matrice dati.
Questa sua ambivalenza fa sì che l‟intervista strutturata possa essere utilizzata quando si vuol procedere in modo standardizzato ma nello stesso tempo la conoscenza limitata del fenomeno non consente l‟utilizzo di un questionario a risposte chiuse.

L‟intervista semi-strutturata prevede una griglia che riferisce gli argomenti che obbligatoriamente devono essere affrontati durante l‟intervista. Essa può essere organizzata in un elenco di argomenti o in una sequenza di domande a carattere generale.
Sebbene sia presente una traccia fissa e comune per tutti, la conduzione dell‟intervista può mutare sulla base delle risposte date dall‟intervistato e sulla base della singola situazione. L‟intervistatore, difatti, non può affrontare temi non previsti dalla traccia ma, a differenza di quanto accade nell‟intervista strutturata, può sviluppare alcuni argomenti che sorgono spontaneamente nel corso dell‟intervista qualora ritenga che tali argomenti siano giovevoli alla comprensione del partecipante. Può succedere, ad esempio, che l‟intervistato anticipi alcune risposte e quindi l‟intervistatore può dover cambiare l‟ordine delle domande. In sintesi, la griglia costituisce una sorta di confine entro il quale l‟intervistato e l‟intervistatore hanno libertà di movimento consentendo a quest‟ultimo di trattare ogni argomento necessario ai fini conoscitivi.